ROVIGO - Heinz Schutter, tedesco di Essen-Altenessen (nordovest della Germania) ma ormai rodigino di adozione, si è spento nei giorni scorsi a 85 anni. Imprenditore in pensione, dopo alcuni anni nel Bolognese aveva avviato in città un’azienda di ricambi di auto per poi collaborare nell’ambito dell’import export anche con diverse realtà tra cui la Guerrato.
Uomo del nord, era però profondamente innamorato del nostro Paese da quando aveva scoperto per la prima volta il mare in una vacanza a Cervia, nel 1959. Dagli esordi a bordo di un semplice gommone, per poi passare al motoscafo fino a imbarcazioni sempre più importanti, pensate anche per le traversate: la sua passione per la navigazione risale ai primi anni Settanta, quando ancora l’approdo di stranieri nella costa croata, al di là della “cortina di ferro”, era un evento talmente raro che le autorità portuali si scomodavamo per venire a salutare e omaggiare personalmente i nuovi arrivati. In quell’epoca andar per mare non era certo cosa da tutti: nottate insonni e moke di caffè erano la regola per reggere a lunghi turni di “guardia” per controllare la tenuta dell’àncora in burrasca per non parlare degli inconvenienti tecnici legati a rotture del motore, del gruppo poppiero o del wc, problema noto a tanti marinai. “Pioniere” dentro ed amante dell’avventura, Heinz aveva fatto della Jugoslavia in barca un appuntamento fisso delle sue ferie estive, sempre assistito dalla sua “ciurma” (figlie e cani erano regolarmente imbarcati al seguito) e con viveri a bordo e generi vari necessari per un viaggio di diverse settimane. Istria, Dalmazia e giù fino all’attuale Montenegro: il “comandante” venuto dalla Germania ha toccato praticamente tutte le baie, isole e insenature dell’Adriatico utilizzando, specie nei primi anni, solo semplici cartine stradali per orizzontarsi e viaggiando molto spesso all’alba perchè “la mattina presto, il mare è (quasi) sempre buono”. Iscritto ad Assonautica fin dai primi anni Novanta, ha preso parte a numerose edizioni di “Appuntamento in Adriatico”, tradizionale kermesse organizzata in estate dall’associazione e che tocca alcuni tra i principali approdi delle coste italiane, dell’ex Jugoslavia e delle isole greche. Grande appassionato anche di musica (suonava l’armonica), era legatissimo alla moglie Rosanna Canova, fedele compagna di vita e di viaggi e “comandante in seconda”, che lui usava chiamare affettuosamente “Butscha”, nomignolo con cui aveva ribattezzato le sue ultime tre imbarcazioni. Per i funerali, celebrati scorsa settimana nella chiesa della Commenda, sono accorsi in tantissimi per stringersi attorno alla famiglia, alle tre figlie e ai sei nipoti. Heinz riposa adesso nel cimitero di Grignano Polesine.