ROVIGO - Buona la prima. Domenica 18 ottobre si sono aperte ufficialmente le celebrazioni per i 1100 anni dalla fondazione del castello di Rovigo con un evento firmato da Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia e Cpssae (Centro polesano di studi storici, archeologici ed etnografici).
La manifestazione, divisa in due momenti distinti ad Adria e Rovigo, ha voluto ripercorrere la vicenda storica che portò nel lontano 920 alla concessione al vescovo di Adria da parte del Papa per costruire un complesso fortificato. La giornata, che ha coinvolto anche il Gruppo Arcieri Storici di Monselice, rappresentava l’anteprima del lungo calendario di eventi di “Rovigo920” ma si inserisce a sua volta anche nell’ambito di “Fiume di mezzo”, progetto ideato da Assonautica in collaborazione con la Provincia di Rovigo e con il contributo della Camera di Commercio di Venezia Rovigo nell’ottica di promozione del turismo slow in chiave bike and boat, abbinando quindi percorsi ciclabili, e in generale un tipo di visitazione “lenta”, alla navigazione lungo il Canalbianco. Pur condizionato dalla situazione sanitaria il programma ha visto il ritrovo alle ore 11 davanti alla chiesa della Tomba ad Adria con la consegna del documento che è partito in barca alla volta di Rovigo seguendola l’unica via che al tempo collegava la sede vescovile con il piccolo borgo che nel tempo poi sarebbe divenuto il capoluogo. Alle 15, nella suggestiva cornice del museo dei Grandi Fiumi e accolti dagli sbandieratori di Arquà Polesine, sede di un altro castello posto lungo la via navigabile, da musici in costume (studenti del conservatorio cittadino) e da un quartetto di cavalieri in armatura d’epoca, le voci narranti di Raffaele Peretto e Sandra Bedetti del Cpssae hanno spiegato i motivi storici alla base della richiesta al papa soffermandosi quindi sull’antico paesaggio, dominato non a caso da diverse vie navigabili, e sulle origini di Rovigo. Quindi la delegazione ha preso la via del centro storico attraversando porta San Bartolomeo, uno degli accessi alla città lungo le mura, via X Luglio, piazza Garibaldi e piazza Vittorio Emanuele prima di arrivare sul sagrato del Duomo, dov’è andata in scena la simbolica consegna di copia dell’antico documento in lingua latina al sindaco Edoardo Gaffeo. Chiusura di giornata con un secondo momento dedicato alle voci narranti, alla musica d’epoca e all’esibizione degli sbandieratori all’ombra delle torri, oggi piazza Matteotti e sede dei giardini pubblici, ma già area individuata per la fondamenta del primo complesso del castello. La domenica in costume chiudeva un’intensa due giorni iniziata sabato 17 ottobre alla scuola media Casalini di viale della Resistenza, dove gli studenti delle scuole medie ad indirizzo artistico-musicale hanno allestito una mostra di modelli della cinta muraria e del complesso sistema di torri e porte in terracotta: si tratta del lavoro di 208 ragazzi partito a inizio anno e portato a termine in tempi record nonostante il Covid grazie anche alla partnership con Francesca Marrucco, titolare dell’omonima azienda di ceramiche che ha consentito di realizzare i modelli esposti e presentati nel corso di un momento pubblico di incontro con le autorità cittadine. Assonauticariporta dunque con forza il focus su un concetto particolarmente caro, quello di “museo diffuso”, rilanciando al tempo stesso grazie al sostegno della Camera di Commercio di Venezia Rovigo, il ruolo delle vie navigabili intese come collegamento fondamentale per una mobilità a basso impatto ambientale, capace di guardare alle esigenze odierne ma anche al rispetto del contesto in cui Rovigo e il suo territorio si sviluppano ed inseriscono, quello del sistema idroviario padano-veneto.