VENEZIA - Anche il Polesine, in particolare il Delta, potrebbe entrare nel progetto di rilancio della rete di idroscali. Il piano generale, da tempo sul tavolo operativo di Assonautica Italiana, vede il coinvolgimento attivo di Assonautica Venezia e Assonautica Latina
ma sarà certamente di interesse anche del nuovo presidente di Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia, e si proporre di rivisitare le antiche rotte percorse fino agli anni Trenta da assi dell’aviazione del calibro di D’Annunzio con una finalità prettamente turistica, rivolta ad isole e territori costieri lontani da aeroporti o autostrade. Marino Masiero, presidente di Assonautica Venezia, ci crede ed è disposto a scommettere: “L’idea è quella di collegare le cosiddette ‘periferie dell’impero’ agli hub di grande afflusso, specie nel periodo estivo e in aree di interesse per l’attività di Assonautica. Se guardo al nostro territorio, Venezia non ha certo bisogno di un’offerta del genere per attirare turisti ma potrebbe invece risultare interessante per il Delta del Po, strategico per la posizione, dal grande potenziale turistico ma storicamente lontano dalle grandi infrastrutture. Oltretutto - prosegue - gli aeromobili partono dall’acqua che qui non manca, bastano 400 metri per decollo, e il carburante che si andrebbe ad utilizzare non sarebbe il cherosene avio ma la classica benzina a 100 ottani che si trova in un normale distribuire per auto. Insomma, sarebbe anche una scelta a contenuto impatto ambientale”. Gli aerei scelti per questo progetto, in via di definizione ma in fase già avanzata (in Senato è già stato presentato l’accordo tra le città degli idroscali, ndr), sono i Twin Otter, capaci di trasportare 19 passeggeri per una tratta di 500 chilometri a 350 chilometri l’ora di velocità. “In Canada o alle Maldive - prosegue Masiero - si viaggia già quasi esclusivamente con questo mezzo, particolarmente sicuro e duttile, tanto che trova applicazione quotidiana anche nei servizi postale e sanitario. Nel nostro caso si intende andare a proporre un turismo esperienziale e diverso dal consueto pacchetto di visitazione che propone la solita serie di monumenti e luoghi a terra. Questo tipo di mobilità smart potrebbe rivoluzionare il modo di viaggiare a un prezzo decisamente concorrenziale abbattendo i tempi di viaggio: oggi - incalza il presidente - un romano che vuol raggiungere le Eolie perde quasi un giorno tra aereo verso Catania, pulmino fino a Milazzo e aliscafo verso le isole mentre in futuro dall’aeroporto dell’Urbe (zona nord della Capitale, ndr) si potrebbe raggiungere una perla come Vulcano in circa 40 minuti”. Un progetto davvero ambizioso che coinvolgerebbe un partner pubblico previsto dall’Unione Europea in una sorta di joint della durata di quattro anni con il contributo a scalare nel tempo, ma anche una grande novità per tutto il comparto turistico nazionale: il Delta potrebbe quindi ritrovarsi presto, dall’estate 2023, al centro di questa rete di idroscali che nel Nord-est avrà toccherà anche Chioggia e Jesolo, diventando zona di partenza, arrivo e anche transito di idrovolanti ma soprattutto entrando finalmente nel novero delle grandi destinazioni, possibilità finora preclusa dalla difficoltà cronica di raggiungere una zona carente di un’adeguata rete infrastrutturale. Quando al resto del Paese, già si ipotizzano scali a Capri, Ponza e in Costa Smeralda con inevitabili e positive ricadute occupazionali e dell’indotto ma anche con la possibilità di raggiungere location esclusive a prezzi contenuti e del tutto competitivi.