ROVIGO - Una proposta pratica per risolvere dubbi applicativi ed interpretativi legati al comma 1 dell’articolo 24 del Codice della Navigazione.
Presentato in Parlamento un emendamento che vede primo firmatario il senatore polesano Bartolomeo Amidei e che ha trovato anche l’appoggio dei colleghi Paola Mancini, Andrea De Priamo e Marta Farolfi con cui si punta a risolvere una questione piuttosto tecnica e delicata che interessa da vicino il comparto fluviomarittimo. In particolare si punta a chiarire le formulazioni piuttosto ambigue e generiche che hanno generato nel tempo numerosi problemi di interpretazione, dando luogo nei confronti delle imprese di navigazione all’imposizione di prescrizioni, con riguardo alla nave e alla composizione dell’equipaggio, ritenute dagli addetti ai lavori sproporzionate ed eccessive rispetto agli spazi ridotti che caratterizzano la navigazione fluviale. Ad oggi infatti, nonostante il trasporto avvenga sotto costa, valgono come si suol dire sostanzialmente per tutti le stesse regole: l’emendamento, che raccoglie anche le istanze di Aidni e Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia, mira quindi alla sostituzione dell’incipit dell’articolo 24 con un nuovo comma ad hoc che apra all’adozione di una disciplina semplificata (rilascio di certificato addizionale a quello di navigabilità e adeguamento dei titoli professionali) e quindi “personalizzata” per chi invece opera entro il raggio delle tre miglia. Questa modalità di trasporto, come peraltro rilevato nel documento stesso, è importante anche perché in linea con la tutela dell’ambiente specie in termini di riduzione delle emissioni e sotto il profilo della sicurezza stradale, consentendo tra le altre cose il trasporto via acqua di decongestionare il traffico su gomma in riferimento alla circolazione di mezzi pesanti.