ROVIGO - AAA capitani cercansi. A poche settimane dall’avvio ufficiale nello scorso mese di marzo, la stagione di navigazione, sembra vivere in fase di impasse: al di là del meteo, che certamente non aiuta, a preoccupare il settore è la mancanza di personale, a partire da chi governa e pilota le imbarcazioni.
A lanciare pubblicamente l’allarme alcuni giorni fa è stato un quotidiano di Como, dalle cui colonne si raccontava come le crociere in uno dei laghi più belli - e famosi, celebrato anche nell’attacco dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni - d’Italia sono a rischio complice il fatto è più conveniente lavorare nella vicina Svizzera, dove le paghe sono decisamente più alte. Una situazione quasi paradossale in un Paese che vive di turismo e bellezza, ma purtroppo generalizzata come conferma Rudy Toninato, vicepresidente di Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia oltre che capitano europeo di lungo corso, con una lunga esperienza alle spalle in fatto di crociere fluviali nel Veneto, lungo il Po e in Laguna: “Il problema è cronico e viene da lontano, parliamo di almeno una quarantina d’anni, ma oggi lo si avverte ancor più chiaramente considerato che il numero dei capitani va diminuendo senza un adeguato ricambio generazionale. Tanto per fare un esempio: un tempo chi nasceva a Battaglia Terme, storicamente noto come ‘paese dei barcari’, avendo almeno una persona per famiglia impiegata nel settore, finiva per imbarcarsi ma oggi non è più così, ma anche in Francia, Paese dove la cultura della navigazione è più sviluppata che qui, si fa sempre più fatica a trovare capitàni. Diciamo che chi cerca un lavoro in questo settore avrebbe la strada spianata…”. Il Polesine, per oltre un secolo, è stata l’area veneta dov’è si potevano trovare il maggior numero di figure professionali legate alle acque interne quali mozzi, motoristi, giovanotti di macchina piloti, motoristi di motonave, capobarca, capotimonieri e ottimi capitàni autorizzati: averne uno della provincia di Rovigo significava avere a bordo il migliore. La professione, che oggi si concentra su una stagionalità di 6/8 mesi, prevede comunque retribuzioni decisamente interessanti e non richiede studi particolari, tipo la laurea: basta un titolo di scuola media superiore (qualcuno comunque ha anche soltanto la terza media) e un percorso di sei mesi di imbarco da allievo marinaio per accedere all’esame da pilota motorista autorizzato, al termine del quale dopo un ulteriore biennio a bordo si può diventare capo timoniere autorizzato o capitano autorizzato. “Perché non si trovano più figure simili? Forse per poca informazione - rimarca Toninato -, però dobbiamo capire che con due anni e mezzo di esperienza si trovano impieghi stabili, ben retribuiti e a poca distanza da casa, considerando che parliamo di crociere fluviali in zona, eppure…”. Ma non è tutto: il vicepresidente di Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia allarga l’orizzonte: “Al pari dei capitani servono pure chef, personale di camera, tour leader e motoristi, quindi la scelta è davvero ampia. Con tutto il rispetto per ogni tipo di professione, qui si può lavorare in team e a contatto con la natura portando a casa stipendi più che dignitosi. Mi rivolgo a chi cerca nuovi stimoli, prospettive e desidera mettersi alla prova: questa può essere davvero la strada giusta…”. Il tutto alla luce della crescente richiesta di turismo fluviale e bike and boat anche in Polesine, modalità di visitazione molto apprezzata e partita dal nord Europa ma anche anche in Italia sta via via diffondendosi: la carenza di personale potrebbe limitarne lo sviluppo futuro mettendo in seria difficoltà il settore davanti alle richieste di ampliamento dell’offerta. Per tutte le informazioni necessarie è possibile contattare Emanuele Negrini al 338.1919767.